giovedì 8 maggio 2014

Il barometro del Gufo: il tripbarometer 2014

Con una quantità di utenti così ampia e una struttura di marketing così sofisticata, i risultati dei sondaggi fatti da Tripadvisor non possono non essere di particolare interesse, quantomeno per capire le tendenze del mercato.

E’ chiaro che qualcosa vada preso con i piedi di piombo e comunque tenendo ben a mente chi è il suo promotore. Il sondaggio su viaggiatori e strutture ricettive più grande del mondo – questo è il sottotitolo – sembra farci trovare di fronte ad un qualcosa di immenso; in realtà, la nota in fondo, scritta come una clausola delle assicurazioni, recita: I dati sono stati raccolti tra febbraio e marzo 2014, attraverso un sondaggio online che ha coinvolto 10.370 rappresentanti di alloggi presenti nel database di TripAdvisor (i dati sono stati ponderati in egual misura tra i vari Paesi) e 50.637 utenti del sito web TripAdvisor e ricercatori online dell’istituto Ipsos che hanno analizzato i piani di viaggi online nell’ultimo anno, ponderando irisultati in base al profilo noto della popolazione online.

Il campione è sì considerevole, ma non così mondiale.

Come tutti i sondaggi, ed a maggior ragione con questo, quello che conta sono le tendenze e secondo il Gufo l’entusiasmo supera il pessimismo, anche nel nostro Paese. Difatti, la percentuale dei viaggiatori, sia per il mercato interno che quello internazionale, è destinato ad aumentare, in linea con quanto accade nel pianeta. I viaggi invece hanno una tendenza diversa, sia in Italia che nel mondo: quelli nazionali si prevedono in diminuzione (-3% Italia, -2% Mondo), quelli internazionali in deciso aumento (+6% Italia, +7% Mondo).

A livello di soldi, il sondaggio vuol offrirci un orizzonte roseo perché mette in evidenza che il 12% degli italiani preveda un aumento del budget per i viaggi nel 2014 (e gli altri?), però poi la spesa media sarà pari a $ 4.178 contro i $ 4.258 dell’anno prima. A livello globale si passerà invece dai $ 5.955 del 2013 ai $ 6.136 previsti.

Interessante, invece, la comparazione con quello che pensano gli operatori: il 64% crede che il clima economico nazionali influisca ancora sulle spese di viaggio, ma il 50% ha fiducia di ottenere un buon fatturato per l’anno in corso, considerando, tra l’altro che solo il 27% ha aumentato le tariffe (contro il 52% a livello mondiale).
Le aspettative risultano sensibilmente migliorate rispetto allo stesso sondaggio svolto a metà del 2013, quando si rilevava che gli albergatori fiduciosi erano un terzo, mentre ad aumentare i prezzi erano il 19%.
Alla fine, da noi, sembra che siano ottimisti per il futuro più gli operatori che non i viaggiatori.

Riguardo alle mete, i viaggi all’estero preferiti dagli italiani sono la Francia, come destinazione effettivamente visitata, e gli USA e l’Australia, come destinazioni desiderate.
Per la domanda mondiale, sono gli USA la meta effettivamente più visitata, mentre l’Australia e l’Italia sono indicate come le principali ‘dream destination’. In particolare sono gli americani, i brasiliani, i messicani ed i russi ad avere come sogno nel cassetto la nostra penisola. Tra l’altro questo è sicuramente un dato che conferma quanto diceva Google alla BTO, cioè le ricerche sull’Italia e il made in Italy.


Riguardo alla tipologia di vacanza la spiaggia vince su tutti (36%), segue la cultura (32%), imparare qualcosa di nuovo (28%), le città (21%) e il cibo (20%).
Inutile dire quali fattori influenzano maggiormente la scelta della struttura da prenotare: sia i viaggiatori (89%) che gli albergatori italiani (95%) ritengono che le recensioni online siano fondamentali. E anzi nel report globale è proprio Tripadvisor (guarda caso) la fonte d’inspirazione e di influenza maggiore. Segue il passaparola offline.


Più interessanti le tendenze di uso del canale di prenotazione divise per nazione: nei paesi asiatici, anche se l’online (da pc) è meno utilizzato, prende piede il mobile (smartphone e tablet). L’Italia sempre un po’ indietro nell’uso delle tecnologie tra i paesi occidentali. Almeno per il processo di booking. Se diamo uno sguardo ai servizi che possono influenzare la scelta di una struttura, è proprio il wifi gratuito, sia per i viaggiatori (65%) che per gli albergatori (83%) al primo posto. Dato in linea con l’opinione del campione mondiale. Seguono colazione e parcheggio. In evidenza il minibar che per il 63% dei viaggiatori di tutto il mondo, se ne può fare a meno.

Tutti ireport possono essere trovati qui, con l’accortezza di depurarli un po’ dagli occhi del gufetto.



Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo


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