mercoledì 9 ottobre 2013

E-Commerce: l’analisi quantitativa di Assist

In un post di luglio venne illustrata una ricerca qualitativa di Assist, sul mondo dell’e-commerce; il 4 ottobre a Roma, nel corso dell’ottava edizione della UXMasterclass (conferenza internazionale semestrale che riunisce i migliori esperti al mondo sui temi di User Experience e Interaction Design) quest’analisi è stata integrata e completata con una ricerca quantitativa, basata su un campione di 1.000 utilizzatori italiani di servizi di e-commerce.
Naturalmente gli obiettivi restano quelli di capire il comportamento degli utenti nel fare shopping online.

Secondo questa analisi il 50% degli intervistati effettua almeno un acquisto al mese per una spesa media di 40 euro sempre su base mensile, mentre nelle risposte sul dove acquistare prevalgono i rivenditori (solo) online multimarca (68%) e le aste/annunci di privati e aziende (53%); non superano il 50% di interesse i rivenditori multimarca che hanno anche negozi fisici (45%), i siti di couponing (31%), l’e-commerce di un particolare marchio (26%) ed ultimi gli aggregatori di tariffe (22%). A prescindere dal canale di acquisto ben il 60% preferisce un brand conosciuto perché offre più garanzie.
Alla domanda cosa si acquista online e cosa offline, prevalgono i prodotti turistici al 53% comprati solo online e il software e le applicazioni al 44%.



La parte più interessante dello studio arriva con l’incrocio dei dati quantitativi con le tipologie di acquirenti, già individuati nella precedente analisi qualitativa (le cosiddette 5 customer personas, rimandiamo al precedente post per rivederle): prevalgono gli utenti che fanno acquisti ragionati (70%) e coloro che comunque fanno una ricerca approfondita e di confronto (58%), segno che l’utenza è matura e assolutamente non sprovveduta.
Ed è anche preparata da un punto di vista dell’uso degli strumenti perché molto spesso le persone iniziano la ricerca su un tablet o uno smartphone e terminano l’acquisto su un pc, o viceversa. Il problema nasce quando il venditore non offre uno scenario coerente a prescindere dal device utilizzato, o peggio ancora i siti web non sono ottimizzati per il mobile, che è la criticità maggiormente incontrata.

Nel dettaglio, tra le 5 personas, prevale il tipo “meticoloso” (32% del campione), colui cioè che usa lo smartphone per il monitoraggio e il pc per l’acquisto, fa sempre confronti per verificare la varietà dei prodotti e l’affidabilità degli stessi e dell’acquirente, acquista mensilmente per una spesa di 400€ l’anno in media, con la carta di credito ricaricabile; segue il “disinibito” (17%) che acquista anche prodotti di qualità senza remore, il “tradizionalista” (14%) che usa internet più per la ricerca che per l’acquisto salvo prodotti immateriali; poi la “spensierata” (13%) sempre alla ricerca dell’offerta e del deal per non perdere l’occasione; infine la “riflessiva” (11%) che fa spese online per cose che già conosce e comunque ha già toccato con mano. Resta infine un 13% del campione che è formato da alcuni profili sovrapposti, persone cioè che hanno alcune caratteristiche trasversali rispetto ai tipi individuati dall’analisi qualitativa.

Per  un approfondimento:


e se volete scoprire che tipo di utente siete, fate il test


Io son uscito come “disinibito” al 91% (come dice l'immagine sopra) ma sinceramente non mi somiglia: la barba non ce l’ho! J


Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo


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