sabato 1 dicembre 2012

#BTO2012


Andare alla BTO è un po’ come passeggiare in montagna per respirare aria buona: lì si respira futuro.
Con una differenza: se torni dalla montagna, al ritorno ritrovi la stessa aria di quando sei partito e non puoi farci niente; se torni dalla due-giorni fiorentina, al rientro puoi soffiare quanto hai inalato in BTO, contribuendo, anche se in piccolo, a costruire quel futuro che hai apprezzato.

Per quanto mi riguarda, la BTO non ha disatteso le aspettative e ho seguito (quasi) pedissequamente il programma-tour che mi ero prefissato: in parte scientifico, in parte operativo.

C’è un filo rosso che ha collegato molti degli interventi seguiti: la reputation; che è stata, in particolar modo, analizzata fino all’osso dal seminario di Francesco Tapinassi nella Cassetta degli attrezzi (la buona novità in BTO) e sicuramente ben presto ritroveremo la presentazione sul suo profilo in slideshare. Il messaggio lanciato, non solo in questo seminario, è quello di non aver paura di Tripadvisor e, in generale, delle reviews rilasciate online dai turisti. Anzi, c’è la possibilità concreta di farle proprie, sia quelle positive che quelle negative, come reale strumento di marketing, come metodo di (auto)controllo della qualità dei servizi offerti e della comunicazione dell’immagine aziendale.

Si è parlato di reputation e di social anche in un momento dedicato all’enogastronomia: anche la ristorazione è ovviamente coinvolto nelle dinamiche del 2.0, ma, a mio personale parere, “soffre” di difficoltà maggiori, sia perché è un settore non naturalmente proiettato online come quello alberghiero, sia perché il sapore di un piatto è quanto di più personale (e difficile) si possa descrivere. Questo è una tematica che andrà approfondita sicuramente (nel frattempo, speriamo che nessuno faccia recensioni sul catering e sul servizio bar della Fortezza da Basso J).
Di risultati, sempre in termini di reputation, si è parlato per la Maremma: in uno degli ultimi panel, è stata (orgogliosamente) presentata una ricerca sulla brand reputation della nostra provincia che incassa un GRI (global review index) pari all’ 86,3%.

a sinistra Sergio Farinelli e Francesco Tapinassi

Anche in altri panel si è parlato di territorio e di come viene raccontato, non solo in termini di giudizi. Infatti, non ho potuto mancare di seguire “Lo storytravelling collaborativo”, quasi la seconda puntata del percorso iniziato nel 2011dallo storytelling alla content curation”: qui gli speakers, Mafe de Baggis e Filippo Pretolani, hanno messo l’accento sull’importanza di vivere (o far vivere) un luogo, come se ci si abitasse da sempre, perché solo così lo si può apprezzare e quindi raccontare agli altri, con tutti i sapori, i suoni, le emozioni, le immagini che l’esperienza può lasciarci dentro.

Il tema del racconto e della sua condivisione diventa il nucleo centrale del nuovo modo di fare marketing: "don't just tell a story, give a story to tell(non raccontare una storia, ma dai una storia da raccontare) è il concetto su cui si è basata l’azione promozionale turistica dell’Australia (There’s nothing like Australia) e che ha utilizzato, attraverso gli strumenti social, i contenuti (non solo in termini di testi, naturalmente, ma soprattutto di immagini) degli utenti per far parlare di se. Ogni pensiero a come e a quanto potremmo fare in e per l’Italia è stato coincidente in tutti gli spettatori italiani in Main Hall, mentre scorrevano le immagini della presentazione.

un momento della presentazione di "There's nothing like Australia"


Infine, mi son piaciute un paio di idee, tramutate in servizi per gli hotel epresentate da due aziende che ho avuto modo di conoscere. Perché, in effetti, a volte non ci si pensa, ma c’è anche un mercato in BTO, con stand di aziende a “caccia” di clienti-operatori - va detto che è una caccia molto social J.
Uno è Last Meter di iper.net, cioè l’idea di lanciare delle offerte legate allo spazio invece che al tempo: grazie al gps integrato negli smartphone è possibile individuare la posizione dei nostri potenziali clienti ed in base a quella offrire loro una determinata promozione (naturalmente grazie al proprio booking engine sul sito mobile).
L’altro è Zenvioo.com, un online social travel: uscirà agli inizi del 2013 e coniuga due possibilità, quella attraverso cui i nostri potenziali clienti possano rendere virali le nostre offerte e quella che un insieme di prenotazioni, legate alla stessa promozione, possono diventare un unico gruppo da gestire. Il tutto con un sistema di una certa dinamicità di prezzo.  


Questa la mia quarta BTO. E alla fine uno si domanda sempre: che ci si inventa il prossimo anno? ;)




Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo

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