martedì 26 giugno 2012

Tripadvisor a ripetizione di geografia


Nella battaglia tra albergatori, o comunque operatori turistici, e il più grande portale di recensioni, sembra essere arrivato un piccolo “gesto di pace”, un rametto di ulivo per farsi amici almeno gli hotel delle più piccole località, quelle meno conosciute.
E’ arrivata infatti la notizia che Tripadvisor modifica i criteri di classificazione geografica, potenziando la ricerca per destinazione la quale includerà località più piccole e meno note, rispetto alle grandi città e alle destinazioni oggetto di ricerche più frequenti.

Fin qui una bella notizia, come spiega nell’esempio ufficiale dell’Hotel LaMorosa:  “l’Hotel LaMorosa si trova a Viserba, Italia. Viserba è una piccola frazione del comune di Rimini, oggetto di ricerche frequenti. Di conseguenza, quando un viaggiatore effettua una ricerca per la destinazione “Rimini” su TripAdvisor, l’Hotel LaMorosa verrà visualizzato come il quinto di 19 hotel di Viserba e il 45° di 517 hotel di Rimini. L’Hotel LaMorosa verrà restituito tra i risultati delle ricerche per “Viserba” e per “Rimini”.

Questo risultato però non è automatico. Serve che il proprietario della struttura si svegli e si muova verso Tripadvisor chiedendo di far parte della più nota località ricercata fornendone le prove, come recita la nota del “gufo”: “Il modo migliore per attestare la posizione ufficiale della struttura è quello di fornire a TripAdvisor una copia della licenza di esercizio in cui è riportata sia la località (frazione o provincia) sia la città principale. Sono accettate altre certificazioni, tra cui: una copia della dichiarazione dei redditi che indichi entrambe le località o il collegamento a una pagina del sito Web dell’ente turistico locale che riconosce l’appartenenza del piccolo centro alla località più grande. Gli editori di TripAdvisor verificheranno la certificazione prodotta ma non possono garantire che tutte le richiese di modifica della località verranno accolte. I codici di avviamento postale non costituiscono certificazione della località.”

Nell’epoca dove ci viene continuamente detto che tutto è semplificato dai mezzi web, Trip chiede certificazioni cartacee per la verifica della localizzazione geografica che già dovrebbe conoscere.
Se proprio non si vuol usare documentazione, c’è la possibilità di inviare un link della pagina web dell’ente turistico locale (per chi ce l’ha ancora), però poi tutto resta comunque in bilico visto che non si garantisce che tutte le richieste verranno accolte.
Possiamo anche comprendere la mancanza di fiducia nelle Poste (un po’ meno nei suoi cap), però perché dovremmo averla negli editori di Tripadvisor e nella loro imparzialità?
Non sarebbe più imparziale e veritiera (se proprio non ci si fida degli operatori) una semplice cartina geografica?

Personalmente consigliamo l’Istituto GeograficoMilitare.
Come al solito, però, il Gufo ritiene sempre meno attendibili gli operatori.

Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo.

mercoledì 20 giugno 2012

Internet, democrazia e…caldo.


Una delle caratteristiche principali che deve avere chi lavora al pubblico (almeno per far bene il proprio mestiere) è quella di capire i desideri e i bisogni dei propri clienti. Prima riesce a farlo e a soddisfare tali necessità, più alta è la sua professionalità. E’, inoltre, un’attitudine più semplice da mettere in atto con il cliente di fronte, meno quando siamo in linea telefonica, e ancor meno via web (ad esempio in uno scambio di mail).
Tuttavia con l’avvento del web, dove tutto è amplificato, è importante stabilire e “gestire” delle conversazioni, cercando di ricavarne il meglio dalla propria attività, anche magari quando si parla male di noi.

Del resto, oggi il web offre degli strumenti di larghissima democrazia (pure se, a mio parere controllati da una pericolosa oligarchia) dove tutti possono scrivere di tutto e su tutto/i.
E così che da un canale dove ti aspetti una richiesta di offerta, arriva invece un appellativo evidentemente rivolto alla attività dove stai lavorando. (vedi immagine).


Dalla Treccani: “ecomóstro s. m. [comp. di eco- e mostro], spreg. – Spec. nel linguaggio giorn., manufatto (costruzione, edificio, installazione, ecc.), per lo più abusivo, che rappresenta una grave deturpazione ambientale ed ecologica.”
Di solito, quindi, l’ecomostro è stato costruito senza atti legittimi, mentre l’attività a cui è rivolto l’appellativo è assolutamente in regola. E’ stato infatti edificato nei primi anni ’60 ed evidentemente allora la sensibilità (e le relative normative) al paesaggio era diversa, tanto che certamente oggi come oggi non avrebbe potuto essere edificato così vicino al mare.
Però adesso l’hotel è , e quell’appellativo di ecomostro va quindi considerato un attributo dispregativo. Ci sta che possa non piacere (non possiamo e non dobbiamo piacere a tutti), ma la civiltà umana prevede una certa dose di tolleranza, altrimenti si sfocia nel razzismo.
Ricevere la mattina un qualcosa simile ad un insulto, pure se non direttamente personale, potrebbe creare quella reazione per cui si innesta una conversazione non piacevole, che ai tempi del 2.0 potrebbe diventare veloce e sempre più amplificata.

Ma la differenza sta tutta…nell’aria condizionata, di chi la mattina del 19/06 alle 8.27 ha aperto la mail “insultante” mentre, purtroppo, chi l’ha inviata la stessa mattina alle 6.05 non aveva a disposizione, provocando disturbi al suo sistema nervoso. (Come, probabilmente, non aveva sufficienti ore di sonno).




P.S.: il telefono non sappiamo se risulta vero, ma l’indirizzo mail risulta valido. Naturalmente non abbiamo risposto

Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo